Lube Banca Marche Macerata

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sabato 21 settembre 2013

Il martello di Thor si abbatte su Danimarca e Bielorussia

Ogni giornale, ogni quotidiano, ogni blog sportivo ha rimarcato un fatto: è la nazionale più giovane. Spaventa, questa gioventù, che non può vantare la saggezza e l'esperienza di chi il campo lo conosce fin troppo bene.
Spaventa, ma vi assicuro che dopo queste due partite, non spaventa più: una squadra così giovane, ma forte, determinata, con tanta voglia di provare a tutti quanti che sì, è vero, sono giovani, ma non c'è nulla che non si possa fare. La maglia azzurra comincia a volare alto.
Cominciando dai centrali Matteo Piano e Thomas Beretta (entrambi classe 1990) che in questi mesi di pausa post World League (in cui abbiamo rubato il bronzo di bocca alla Bulgaria, la storia si ripete!) hanno lavorato sodo e si vede. Più sicuri, più concentrati, più letali.
Beretta il leone, con la sua criniera di riccioli e barba, ruggisce e spaventa gli avversari, in battuta e a rete. Ma la rivelazione, permettetemelo, è sicuramente Matteo Piano. Due metri e sette centimetri di ragazzo, esordiente in azzurro (come Beretta del resto) proprio quest'anno, alla World League avevamo visto un talento ancora da limare e perfezionare, un diamante grezzo che aveva ancora bisogno di perfezionarsi. A due mesi neanche dalla World League, venerdì torna in campo e lascia tutti a bocca aperta. A cominciare dai primi tempi letali e precisi che scarica sul campo avversario senza averne mai abbastanza. Salta, mura, colpisce, fa punto. Un ragazzo dal sorriso sincero e dalla mano che senza pietà si abbatte sull'avversario.
E proseguendo in attacco dove alcuni evergreen come Cristian Savani, adesso infortunato ma sono sicura pronto a tornare in campo quando verrà il momento, e Simone Parodi (oggi uno dei top scorer della partita) giocatore affidabile e spettacolare in difesa e in attacco, si affiancano ad alcuni esordienti davvero interessanti come Luca Vettori, il ragazzo dalla battuta mortale, che arriva sull'avversario potente e veloce, senza possibilità di replica. E ovviamente Jiri Kovar, grande giocatore, che oggi ha caricato una parte di squadra sulle sue spalle, guidando i compagni verso la vittoria. (bentornato definitivamente Jiri)  Con, ovviamente, il nostro Dragan Travica in regia, affidabile, estroso e determinato a guidare i suoi attraverso la partita.
Anche in difesa abbiamo grandi novità: Salvatore Rossini, grande libero che già in campionato si era fatto notare, quest'anno in maglia azzurra riesce, nonostante abbia accanto uno come Andrea Giovi, a creare pure sinfonie di difesa, Rossini di nome e di fatto.
Non tradisce però la grande esperienza di Lele Birarelli, che in World League ha decisamente dato il meglio, un apporto fondamentale alla squadra, ma che purtroppo in questi giorni non abbiamo visto giocare, causa infortunio. Speriamo di vederlo tornare presto, il Bira nazionale è sempre nei nostri cuori.
Che dite dimentico qualcuno?
Ah si.. certo.
Dimentico Thor, il martello degli dei, lo Zar di tutte le regioni italiane, l'ultimo dei moicani italiani, l'uomo dalla cresta più alta di tutti gli europei di pallavolo, semplicemente Ivo.
Ivan Zaytsev, classe 1988, lo Zar, cresta bionda, occhi glaciali, mano potente e senza limiti. Quando tocca una palla, non fa solo punto: lascia crateri fumanti sul campo avversario, piega le mani dei muri che hanno l'ardire di alzarsi contro di lui, rilevante, necessario come l'ossigeno, un leader, un futuro grande capitano. (e permettetemelo ma essendo una Lubina, non vedo l'ora di vederlo rivestire di nuovo la maglia biancorossa!)
Chi credeva che fosse tutto fumo e niente arrosto di sicuro in questo momento si sta mangiando mani, polsini e maniche. Ivan ha dimostrato di non essere solo potenza, ma di essere un giocatore prima di tutto di testa, di tattica, un trascinatore. Quando la squadra era giù, quando vacillava, nei suoi occhi si scorgevano una calma e una determinazione in grado di contagiare i compagni, un grido da guerriero quando lancia le sue "lavatrici".
Possiamo davvero dire di poter essere fieri della nostra Italia. Domani alle 18 lo scontro con il Belgio.
Nell'attesa, culliamoci nella felicità di avere questa squadra.
Forza Azzurri!