Lube Banca Marche Macerata

Lube Banca Marche Macerata

lunedì 31 dicembre 2012

Trento-Lube 3-1

Adesso, la mattina dopo, sono più lucida. Più calma.
La partita di ieri è stata una sofferenza unica.
Il primo set Trento ha dominato.
Una squadra precisa, diretta, letale, che piazza palloni a tutto andare, che mura, che riceve qualsiasi cosa, che non molla. Non posso non dire che Trento ha giocato davvero una gran partita. Sarei una bugiarda se dicessi il contrario.
Due modi diversi di giocare, due modi di vedere il campo.
Ma Trento domina e si mangia il primo set 25 a 17.
Un set fatto di alti e bassi della Lube che ricuce strappi ma non riesce a mantenere il pareggio e vede Trento volare alto rimanendo indietro di parecchio. Una squadra che fatica a mantenere la palla, che fatica a prenderla, ma soprattutto a concludere, ad attaccare in modo efficace.
Solo Zaytsev sembra essere reattivo nella squadra piazzando più palloni possibili, ma come è stato detto in passato non può fare tutto da solo. Si gioca in sei, si perde in sei.
Il secondo set è ancora peggio.
La squadra è nervosa, confusa, il coach cerca di variare, di provare a cambiare, ma anche lo zar si accorge di quanto poco possa servire, infatti si siede in panchina urlando.
Nessuno può dargli torto.
Questi due set non abbiamo giocato. Abbiamo semplicemente cercato di arginare una squadra che era inarrestabile.
Escono persino due cartellini gialli, uno a testa per squadra. Per la Lube è Simone Parodi che si becca l'ammonizione. Il che è significativo di quanto fossero tesi e nervosi i nostri guerrieri: un ragazzo tranquillo e pacifico come Simone difficilmente si mette a litigare in campo.
Invece è successo e Trento si mangia anche il secondo set.
I cuori sono bassi.
Siamo tutti depressi. Trento è a un set dalla vittoria. Noi a un set dalla sconfitta totale.
Ma sembriamo svegliarci.
Come solo noi sappiamo fare, ci alziamo e cominciamo a macinare punti su punti. Su punti.
Per un set torniamo a essere i padroni del campo.
E facciamo capire a Trento che non sarà facile cacciarci dal campo.
Anche il quarto set combattiamo. Noi siamo dei guerrieri. Combattiamo fino all'ultimo pallone.
Quel pallone, quel singolo pallone che come uno schiaffo in piena faccia si abbatte sul nastro e cade dalla nostra parte. Fortuna.
Si vince anche così.
Ma si vince anche sugli errori in battuta, sugli errori in attacco e difesa.
Si vince su una squadra che era addormentata i primi due set.
Trento esplode su quell'ultimo punto rubato. Non fraintendetemi.
Rubati non in senso negativo.
Vedo i miei guerrieri con le lacrime agli occhi, arrabbiati, confusi, per aver perso per una palla così brutta.
Vedo Dragan Travica inchinarsi e ridere in faccia ai tifosi trentini che non perdono occasione per essere dei veri "Signori" (e si, qui lo intendo in senso negativo) e attaccarlo. Anche dopo aver vinto.
Ma sono i miei guerrieri.
Ho già scritto di loro non voglio ripetermi.
Voglio solo chiudere con uno dei cori più ricorrenti tra le nostre fila.
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI.
MAI.

Ci rivedremo tanto, forse questa volta, la palla non finirà sul nastro. 
O forse, cosa che spero di più, i tifosi di Trento impareranno un po' di educazione. 

domenica 30 dicembre 2012

Lacrime sulle nostre guance biancorosse

E' finita così.
Con un ace che batte contro il nastro e cade nella nostra metà di campo a pochissimi centimetri dalla rete.
Con il cuore che si ferma e per un attimo si sente solo il tonfo sordo di quella palla che cade.
Maledetta gravità, maledetto nastro, maledetta partita.
Trento si prende la coppa, la alza al cielo verso i suoi tifosi.
E noi, noi della Lube, tutti noi, giocatori, allenatori, tifosi, alziamo gli occhi lucidi al cielo maledicendo quella dannata sfortuna che ha voluto far cadere quella palla così, come un ultimo sberleffo.
E noi che tanto speravamo di prenderci anche il quarto set abbiamo finito di sperare.
Il forum si è riempito degli urli di Trento che, diciamolo, ci ha dominati.
Ha iniziato bene e ha chiuso... meno bene, ma ha comunque chiuso.
Quando si poteva andare al tie break e lottare.
E magari vincere.

Non so dirvi quanto sia stata dura piangere mantenendo il sorriso.
Eh si. Perchè davvero, dopo averli seguiti, tifati, incitati, non per tutta la partita, ma PER TUTTO QUESTO TEMPO, quando sono proprio loro a venire sotto la curva, con gli occhi lucidi e rossi e lo sguardo triste, non puoi non donargli un sorriso e un applauso.
Trento ha vinto. E' vero.
Ma ci sono un paio di sassolini che mi voglio togliere dalla scarpa.
1)Avete vinto. Vi prego per il futuro ricordatevi di festeggiare la vostra vittoria invece di insultare i nostri giocatori. Soprattutto quando gli insulti sono diretti A UN GRANDE SIGNORE quale è Dragan Travica.
E' inutile fischiarlo, lanciargli insulti, persino deriderlo.
Quello che vi aspettavate era un rosicone. Quello che avete avuto è stato un inchino da un grande uomo.
Che sa quando è meglio starsene zitti.
Ma che vi ripagherà in campo.
2)Siete stati fortissimi.
Lo ammetto senza remore, perchè sono una tifosa onesta e sincero. E amo la mia Lube anche quando sbaglia, senza stare per ore, mesi, anche anni su una palla finita dentro o fuori.
Godo delle vittorie della mia squadra e piango con loro quando perdono, sempre guardando avanti, mai indietro.


Il mio ricordo più bello di questa serata va ai miei guerrieri.
Ai guerrieri che si affacciano sulla curva e alzano le mani verso di noi, fieri di noi, fieri del fatto che sanno di avere sempre al loro fianco un mare biancorosso pronto a far fuori anche l'ultimo respiro per dirgli noi siamo lì con voi.
Ci siamo. Vi siamo accanto.
Non è poco.
Anzi direi che sentire accanto qualcuno che sempre ti vuole bene, sempre, e sempre verrà a sostenerti, è qualcosa di magico.
Come la Lube.
Fatta di guerrieri, di uomini meravigliosi, di uomini pronti a lottare sempre, fino alla fine, dando il cuore, l'anima e ogni cosa.
Forse Trento ha alzato la coppa al cielo.
Ma l'onore va a Macerata. E ai tifosi di Macerata. Questa curva speciale, una grande famiglia che accoglie sempre tutti.
Anche chi come me non viene da Macerata e purtroppo il 90% delle partite se le fa da casa, davanti alla tv.
Ma mettendoci sempre un gran cuore.

Grazie Alberto Giuliani, coach, grande uomo, per tutto quello che fai, per tutto quello che ci metti. Per quando sei venuto da noi ad inizio partita e per quando sei venuto alla fine a sorriderci con gli occhi colmi di lacrime e a dirci che tanto li rivediamo. Che tanto non finisce qui.
Grazie Dragan, per quello che ci hai donato.
Grazie Ivan, per le tue schiacciate micidiali e per gli sguardi da bambino.
Grazie Sasa per ogni piccola sorpresa.
Grazie Dick per la grinta.
Grazie Marko per i tuoi muri e per le tue battute.
Grazie Dragan per tutti quei primi tempi meravigliosi.
Grazie Hubert per tutte le volte che ci hai salvato una palla.
Grazie Alen, anche per aver fatto la foto con me.
Grazie Davidson, anche per lo status di facebook di ieri sera.
Grazie Natale e Grazie Luigi, di tutto, del cuore.
Grazie Jiri e Cristian, per aver combattuto con noi, anche se seduti dietro le quinte, ma eravate lì, con noi.

Lasciatemi un post scriptum.
C'è un giocatore che non ho ringraziato e di cui vorrei parlare a parte.
Grazie Simone.
Per i sorrisi che ci hai donato prima della partita, per quei sorrisi stupendi, sinceri.
Per quando ti butti per terra a costo di farti male per prendere una palla.
Per quando ci sorprendi, ti alzi in volo e schiacci.
E nessun  muro ti può fermare.
Per le battute, per quelle precise e letali, per quelle forti e veloci che colpiscono e spariscono.

Grazie perchè sei Simone Parodi e questo nessuno, NIENTE E NESSUNO, te lo può togliere. Tanto meno un cartellino giallo. Un misero, infido cartellino giallo.
Come quella maglia numero sei che adesso stringo tra le mani e che stringo ad ogni partita.
Alza la testa.

Alzate la testa miei guerrieri.
Per noi siete sempre voi i veri numeri uno.

Post dedicato a Miriam, Lorenza, Giorgia, Michela e sopratutto Luana (hai visto alla fine le parole le ho trovate davvero!).
Sempre e solo forza Lube.

Cosa ci aspetta (parte 2)

Stamattina mi sono alzata con una sensazione strana nel cuore. 
Un'eccitazione potente. Solitamente sono uno zombie quando mi alzo. Prima del sacrosanto caffè non riesco a spiccicare due parole, che siano due. Oggi invece ero emozionata, energica, mi sono svegliata e ho sorriso guardando sul muro a fianco a me e vedendo i miei guerrieri. 
Si perchè sul mio muro campeggiano, purtroppo per la mia stampante che ha dovuto lavorare senza sosta qualche mese fa, quasi tutti i giocatori della Lube. 
In particolare quando mi sveglio mi trovo a fianco il faccione di Zizzo e di Simone Parodi. E chissà perchè oggi la cosa mi ha fatto sorridere più del solito. 
Forse perchè oggi ci giochiamo la finale con Trento. 
Quando tutti credevano che non avremmo neanche passato i quarti. 
Il mio cuore biancorosso batte forte adesso. Oggi alle sedici i miei guerrieri scenderanno in campo contro la squadra che, diciamolo, è nostra avversaria per natura. 
Non c'è scontro più scontro di Lube-Trento, non c'è partita più partita della partita in cui si affrontano i maceratesi contro i trentini. 
Ci aspetta una partita impegnativa, una partita tosta, senza sconti nè errori da parte degli avversari. 
Ci aspetta una partita in cui non sono ammesse imprecisioni. 
La Lube deve splendere, deve essere la Lube che fa paura, che si impone, che non lascia spazi. 
Deve essere quella Lube che ha fatto innamorare tanti tifosi, quella Lube che al VDay ha alzato lo scudetto al cielo. 
Ci mancano due giocatori, ma non siamo sprovveduti. 
Ci siamo riorganizzati e, nell'attesa che i due magnifici tornino, siamo comunque forti. 
Non credo ci siano parole migliori per definire quello che sarà l'incontro di oggi di quelle che ha usato Dragan Travica, il nostro regista, il nostro Drago: 
Non abbiamo giocato al top, ma credo sia normale per tanti motivi, anche per la tensione e la pressione di dover vincere. Comunque siamo stati bravi, soprattutto a vincere quell’ottimo secondo set, che poi ci ha datto lo sprint decisivo per gli altri due. Sono molto orgoglioso di poter giocare ancora una finale con la Lube, che si merita certi palcoscenici. Sarà tosta, ma sarà anche una bella partita per i tifosi. Fossi in loro, farei di tutto per esserci. 

E io ci sarò Drago. 
Non mi perderei questa finale per nulla al mondo. 
Per niente e nessuno. 
Forza guerrieri, FINO ALLA FINE! 

sabato 29 dicembre 2012

SPECIALE COPPA ITALIA: GIORNATA 1

Doveva essere una giornata memorabile.
Lo è stata pienamente. Fino all'ultima palla, fino all'ultimo set.
Trento-Vibo Valentia 3 - 0 
Devo essere sincera, posso essere sincera? Questa partita è stata noiosissima.
E non perchè la mia Lube non giocava, badate, ma perchè semplicemente non è esistita.
Trento ha giocato con Vibo Valentia il primo set, poi Vibo ha cessato di esistere e a parte qualche rara palla, ha solo cercato di arginare la straripante vittoria dell'avversaria.
Vittoria per niente brillante, lasciatemelo dire, da una squadra forte e compatta come Trento ci si aspetta molto di più, molta più luce, più scena, più spettacolo.
Niente di tutto questo è avvenuto.

Lube-Modena 3-1
Quello che è successo in questa partita sottolinea due cose:
1) sono davvero dei guerrieri i miei adorati magnifici TESORI, guerrieri nati per vincere, affamati di vittoria, affamati di rivincita sull'avversario.
2)mai e dico MAI fermarsi troppo sulle vittorie passate
Partiamo da questo: ci davano per sconfitti. Ci davano per sconfitti contro Modena, un Modena davvero combattivo e davvero bravo. Ci davano per perdenti. Invece no.
Invece abbiamo perso il primo set e abbiamo capito.
Abbiamo capito che non potevamo lasciarci scivolare dalle mani questa partita, questa vittoria, la finale era nostra di diritto, era nostra, e allora ci siamo tirati su le maniche e abbiamo preso quello che era nostro.
Alla faccia di chi ci dava perdenti e in procinto di tornare a casa con la coda tra le gambe.
Alla facciaccia di chi oggi, da bravo NON SPORTIVO, ci ha fischiati e insultati e ha usato contro di noi epiteti poco carini che denotano un gusto non tanto raffinato nè tanto meno di alto intelletto.
A quei tifosi modenesi che ci hanno mandati a fanculo più e più volte.
Ma che alla fine hanno lasciato un silenzio paradisiaco.
Mai ridere prima. Sempre ridere dopo.

E ora è giunta la finale.
La finale contro Trento, il nostro naturale avversario, due modi di giocare e di vedere il campo, due squadre forti, due acerrimi nemici.
Io sapete per chi terrò.
Sono senza voce, stanca morta, ma so che un sonno mi basterà per riprendere le forze e tornare a fare il tifo per la mia Lube, una squadra di grandi guerrieri, di grandi giocatori, di grandi uomini.
E il cuore tornerà a battermi, di nuovo, forte come oggi, come quando Simone Parodi ci ha regalato una set ball da urlo, come quando Dragan Travica ci ha mostrato che sa anche schiacciare e cavolo quanto lo fa bene, come quando Ivan Zaytsev ha mostrato agli avversari perchè lo chiamano Zar.
Perchè ancora forse non l'hanno capito tutti.
Impartiamo la lezione anche a Trento domani, che ne dici Zizzo?
Sempre forza Lube!

venerdì 28 dicembre 2012

Coppa Italia: cosa ci aspetta.

Pronostici.
Non sono brava nei pronostici.
Del resto questo non è un blog sportivo nel vero e puro senso del termine. Non sono una giornalista sportiva, scrivo per diletto e per passione e unisco questa passione alla passione che ho per la pallavolo.
Domani pomeriggio ci toccherà affrontare il Modena, squadra che già in passato abbiamo affrontato e da cui purtroppo siamo usciti perdenti.
Ma noi siamo guerrieri.
Siamo combattenti e lo abbiamo dimostrato nelle ultime sfide, in cui molti ci davano per perdenti.
Domani ci toccherà una sfida dura e importante.
Il dopo non so come andrà.
So come spero che andrà: spero che Vibo Valentia batta il Trento e spero di vedere Vibo-Lube, perchè spero di avere la grande occasione di vedere Buti contro Travica. Ma anche, diciamolo, perchè spero che il Trento venga sconfitto.
D'altro canto la sfida, e con questo intendo LA SFIDA, sarebbe vedere Trento-Lube.
Certo, una sfida storica, una sfida che pone sempre tanti interrogativi e che credo sia molto attesa da tutti noi tifosi della Lube.
Per vari motivi.
E' un po' come il derby nel calcio: Milan-Inter, Roma-Lazio, Juve-Toro.
Importante, fondamentale e sempre sul filo del rasoio. Due grandi squadre, due livelli altissimi di gioco.
Peccato che la Lube manchi di Savani e Kovar.
Io non so cosa succederà, ma vi dico quello che farò io: non smetterò mai di crederci.
Non smetterò di credere nella mia Lube, nei miei guerrieri, nella loro forza, nel loro battersi sempre fino all'ultimo.
Non smetterò di tifarli, neanche per un istante.
Domani saranno nella mia città, nella mia Milano e spero che Milano li accolga con un abbraccio tenero come farei io.
Lube, vi abbraccio, benvenuti a Milano.
E lo ripeto si: se si vince, tutti a cena da me! XD
Make me proud.
Like you did before!
Sempre forza Lube!

mercoledì 26 dicembre 2012

Lube-Latina 3-0

Seguire una partita di pallavolo per radio è davvero complicato.
Se poi ci si mettono di mezzo sorelle sbadate e black out causati da sovraccarico di energia, la cosa diventa quasi un'impresa titanica.
Nonostante questi imprevisti, chiamiamoli così dai, sono riuscita a seguire il 75%, toh magari l'80% della partita e una cosa la so: a parte qualche rara scintilla di energia, il Latina non è riuscito a mettere gli argini a un fiume in piena come la Lube.
Post vacanze natalizie e cenoni e regali, i nostri guerrieri si sono presentati sul campo decisi, sicuri, precisi.
Travica, il nostro regista, è riuscito a piazzare ottime palle per il nostro Zar, ma anche a fare punto da solo, dimostrando versatilità e prontezza di riflessi.
Ivan Zaytsev ha fatto subito capire a Latina chi si trovava davanti: non uno zar qualsiasi, ma lo Zar di tutte le Russie e di tutte le regioni, che a parte qualche errore perdonabile diciamolo pure, ha fatto un'ottima partita.
Podrascanin e il suo muro si fortificano sempre di più, coronando la partita con alcuni primi tempi davvero ottimi.
Henno è riuscito in salvataggi eroici, lasciando andare la palla solo poche volte.
Chi non ha brillato in questa partita è stato purtroppo il soldatino Simone Parodi, che in molte occasioni ha sbagliato palla, out o in rete.
Ma gli si perdona anche questo all'mvp della partita contro Vibo Valentia.
Era necessario per la Lube vincere questa partita.
Per andare a Milano e dimostrare che nonostante gli assenti, la squadra c'è, eccome se c'è.
E nonostante gli infortuni e gli errori di battuta, che purtroppo rimangono, ma diminuiscono, la Lube può di fatto dire di meritarsi un posto nelle prime quattro squadre che a Milano disputeranno la coppa Italia.
Accanto alla Lube ci saranno l'immancabile Itas Diatec Trentino che si scontrerà contro Vibo Valentia (che ha battuto il Cuneo 3 a 0) e il Modena che a sorpresa batte il Piacenza dopo essersi ritrovata sotto di due set.
La Lube perciò si troverà di fronte il Modena, bestia nera per i nostri guerrieri biancorossi, visto che rappresenta una delle squadre che in passato ha espugnato Macerata.
Quello che so, o che forse spero, è di ritrovare il 29 i nostri guerrieri con lo stesso spirito di stasera: non si lascia niente al nemico, solo qualche misero punticino, ma nulla di più.
Conto su di loro, come conto sul nostro coach Alberto Giuliani che si ritrova tra le mani un bel regalo di compleanno: una vittoria dei loro ragazzi, una vittoria netta.
Che però necessita di conferme e che troverà la sua occasione proprio davanti al Modena.
Che dire?
Sempre forza Lube!

26 dicembre: si gioca per Milano (info per le partite)

Il Natale è appena passato. Ancora noi comuni mortali sentiamo la pesantezza dei pranzi e delle cene natalizie, mentre i nostri guerrieri stasera scendono in campo.
La Lube si trova davanti Latina, l'unico ostacolo alla Coppa Italia di Milano.
Voglia di vittoria. Di ripresa.
Voglia di scendere in campo e non lasciare nulla al nemico.
E vedremo se i nostri giocatori ci faranno un piccolo regalo di natale.
In attesa della partita vi ricordo che:

  • Le partite di oggi sono: 
Itas Diatec Trentino-Sir Safety Perugia 
Cucine Lube Banca Marche Macerata- Andreoli Latina
Bre Banca Lannutti Cuneo-Tonno Callipo Vibo Valentia 
Copra Elior Piacenza-Casa Modena 

  • Andrà in onda su Rai Sport 1 Piacenza-Modena
  • Andrà in onda su Sportube 1 commentato da Walter Astori Trentino-Perugia 
Se invece come me siete tifosi della Lube: http://www.lubevolley.it/radiocronaca/Radiocronaca.asp 
qui troverete la radiocronaca della partita. 

Fingers crossed, 
sempre forza Lube, sempre forza Drago e sempre FORZA SIMO! 

martedì 18 dicembre 2012

Permettetemi di avere un'opinione

Stamattina camminavo per San Babila, andando a prendere il solito autobus. Avevo in mano mille cose. La sigaretta, il cellulare, un libro e l'immancabile Gazzetta. Quando voltando la pagina mi sono trovata di fronte un articolo che mi ha fatto sobbalzare e mi ha fatto perdere l'equilibrio da giocoliere che avevo trovato.
Il titolo riguardava Osmany Juantorena, pallavolista cubano, naturalizzato italiano, schiacciatore del Trento.
In passato su questo blog ne avevo già parlato, ma quando ho letto quell'articolo stamattina ho cominciato a imprecare per strada, con la musica nelle orecchie, tanto che probabilmente, quelli che stavano aspettando con me mi avranno preso per pazza.
Osmany sarà in nazionale. Non è ancora ufficiale la cosa e infatti proprio lui su twitter ha detto che se ne parlerà meglio più avanti.
Ok, ma il fatto è: dobbiamo realmente parlarne?
Qualche mese fa non era neanche interessato a parlare di nazionale e adesso tutto d'un tratto ha cambiato idea? E Berruto dopo tanti discorsi sul fatto che la nazionale è la nazionale, non un semplice club, che chi porta la maglia azzurra deve meritarla eccetera eccetera, adesso lo vuole?
Permettetemi di esprimermi direttamente: CAZZATE.
Sono una tifosa. Non sono un'allenatrice, nè una giocatrice, nè un tecnico.
Però so abbastanza di psicologia di squadra per capire che questa è una pessima decisione.
Primo: Osmany e alcuni giocatori della nazionale si sono tirati e ritirati battute e frecciatine da tanto. Scambi di idee che, chi più educatamente, chi con un filo in più di egocentrismo e maleducazione, hanno chiarito bene che non c'è nessuna simpatia tra alcune colonne portanti della nazionale e il cubano.. pardon italiano.
Sono tutti professionisti. Verissimo. Non ho dubbi infatti che nonostante l'antipatia Drago penserà al bene della nazionale prima che al suo. Ma siamo sicuri che lo farà anche Osmany? Io aspetto fatti, niente fama.
In Nazionale o fai i fatti o per me non esisti.
Devi guadagnarti ogni singolo complimento, ogni singolo gradino. Non ci sono protagonisti. La protagonista è la nazionale.
Secondo: nell'articolo si elogiavano le grandi doti di Osmany dicendo che averlo vorrebbe dire poter avere un jolly, che può giocare sia come opposto come Lasko (e quindi Lasko sarà lasciato in panchina? Dopo tutto quello che ha fatto per la squadra? Dopo il mazzo che si è fatto alle Olimpiadi?) e che permetterà a Berruto di scegliere se lasciare in panchina Zaytsev, lo stesso Juantorena o Parodi.
Va bene avere un ricambio. Sappiamo come vanno queste cose. Contando poi che il nostro Savani tornerà a marzo a giocare Berruto ha tutto il diritto di prendere le sue precauzioni. Anche Kovar non si sa come tornerà. Nessuno obbietta.
Ma non c'è la possibilità di avere tre schiacciatori in campo. Qualcuno dovrà scaldare la panchina, magari entrare per far riposare chi sarà scelto di ruolo e poi tornare al suo posto. O forse Berruto sceglierà di giostrarsi i tre a turno, dando a tutti la possibilità di portare gloria alla maglia che indossano.
Ma sappiamo benissimo che non capiterà.
Lasciate che io apra una parentesi a favore di Simone Parodi.
Un grandissimo giocatore, un grandissimo schiacciatore, che purtroppo viene messo in ombra perchè nella Lube convive con Zaytsev. E convivere con lo Zar non deve essere semplice, contando che quando tocca la palla lo Zar fa miracoli con quel pallone.
Ma questo non deve essere una giustificazione al lasciare in ombra un giocatore che in anni ha dimostrato di saper giocare bene e di saper fare bene il suo lavoro, uno che non si risparmia mai.
Che i suoi punti li fa e ne fa anche tanti.
Ma se in campo ci sono Zaytsev da un lato e Juantorena dall'altro dove sarà messo Simone Parodi?
E' giusto che un giocatore che da anni milita nella nazionale italiana sia messo da parte per un giocatore che fino a poche settimane fa neanche era interessato a entrarci in questa nazionale?
Me lo chiedo, ai posteri l'ardua sentenza.
Mi domando poi che spazio potrà esserci per lui nel caso in cui Savani torni in piena forma e al suo posto di capitano e schiacciatore (come spero vada). Sarà un europeo guardato dalla panchina?
Sarà ancora una volta messo da parte, in attesa che finalmente Berruto si accorga di avere anche lui?
Non voglio sembrare acida. Berruto ci ha portato a casa una medaglia di bronzo, ha guidato la squadra a Londra ed è riuscito a dare un equilibrio e a dare forza ai ragazzi.
Mi fido di lui, ma credo che stia sbagliando a volere tra i nostri ragazzi Juantorena.
E non lo dico perchè è cubano. Non mi importa, del resto come tutti hanno fatto notare (fin troppo ehm ehm) in nazionale abbiamo un opposto polacco naturalizzato, un palleggiatore/regista nato in Croazia ma italiano nel midollo e uno schiacciatore con origini russe.
Lo dico perchè credo che la nostra nazionale sia in equilibrio così e perchè penso sinceramente che introdurre un ennesimo schiacciatore in un campo già pieno di potenze di braccio potrebbe tagliare la strada a chi, scusate il francesismo, si è fatto un culo grande come una casa per poi ricevere niente.
In sostanza no, non vorrei vedere Juantorena con la maglia azzurra, ma Berruto prenderà (o meglio l'ha già presa, deve solo confermare ufficialmente) la sua decisione e che Dio ce la mandi buona.
Perchè se realmente non si riuscirà a trovare un equilibrio tra giocatori che non riescono ad avere un'intesa, se le manie di protagonismo e di egocentrismo di alcuni giocatori dovessero far crollare quella stessa nazionale che ci ha portato ad essere terzi alle Olimpiadi e a tornare a casa a testa alta, ci sarebbe una sola cosa da fare.
A Berru non te l'avevamo detto cavolo.
Permettetemelo.
Permettetemi di avere questa opinione, con la riserva di poterla cambiare nel caso in cui Osmany dimostrasse invece abbastanza maturità da riuscire a collaborare.
E Berruto dimostrasse altrettanta riconoscenza a chi nella nazionale in passato ha aspettato nell'ombra di chi splendeva, senza mai lamentarsi, e decidesse di non togliere un'occasione a un ragazzo che ha i numeri per portare gloria e onore alla nostra maglia.
Sempre forza Italia. Con o senza Juantorena.

domenica 16 dicembre 2012

Lube-Vibo Valentia 3-1

Guerrieri.
Alzate le lance. Preparate gli scudi.
Non mollate mai la vittoria neanche quando sembra lontana.
La Lube è uscita dagli spogliatoi con la bava alla bocca dalla voglia di vittoria.
Era una Lube stanca, ma di perdere. Non stanca di giocare, stanca di provarci, stanca di gettarsi su ogni singola palla.
I guerrieri scendono in campo e sanno che devono vincere.
Non per il secondo posto, non per la coppa Italia, non per roba tecnica, ma per qualcosa di molto più importante: devo vincere la loro paura.
La paura che in queste settimane ci ha attanagliato le viscere, oddio ecco il momento è arrivato.
Quel momento in cui la mancanza di Sava e Kovar si sarebbe fatta sentire così tanto da non riuscire più neanche a giocare, neanche a provarci.
E allora si dispongono.
E noi tifosi biancorossi andiamo in brodo di giuggiole.
E' una partita equilibrata, onore al Vibo per aver dimostrato una grande forza, una grande combattività.
Ma noi avevamo fame di vittoria.
Sete di partita.
Torniamo per questa partita a essere i guerrieri di un tempo.
Sembra persino di vedere sotto le guance dei miei giocatori due strisce rosse, dipinti come antichi guerrieri, pronti per la battaglia, per prendere il nemico.
Travica c'è. Oh si che c'è. Drago si risveglia, sputa fuoco e fiamme e riesce a organizzare il campo come un vero regista sa fare. Ha un futuro luminoso davanti a sè.
Luminoso come i suoi occhi quando si fa punto.
Lo Zar (o Zizzo come lo chiamiamo ormai noi) c'è.
Macina punto su punto, fa vedere perchè gli altri devono avere paura di noi.
Perchè se c'è una cosa che fa paura è la Lube quando è in partita. Quando lo Zar è attento e scattante, quando Dragan sa come giostrarsi i suoi giocatori.
Quando i centrali Podrascanin e Stankovic fanno il loro mestiere fino in fondo.
Quando Simone Parodi ha la possibilità di dimostrare che non è solo lo Zar a provocare timore e tremolio di ginocchia (o come direbbe Buti GINOCCHI).
Perchè Parodi ha dimostrato di fare quello per cui è in campo: punto.
In silenzio. Magari in sordina rispetto a chi invece è sempre sotto i riflettori.
Ma li fa.
Guerrieri. Sono stati dei veri guerrieri, che volevano qualcosa e se lo sono preso.
Tre punti.
Tre piccoli punti che ci portano a mantenere un secondo posto, giusto dietro a Trento. Per tenergli il fiato sul collo e dire noi l'abbiamo superata la crisi, la vostra la stiamo aspettando. E lì non ci saranno sconti.

Gioia, tripudio e occhi lucidi per una squadra che aveva perso gli equilibri e la serenità ma che invece sembra finalmente averli ritrovati.
Mai ovviamente senza la guida fondamentale del nostro coach Giuliani, che ci ha sempre creduto. Sempre.
E che non ha mai sottovalutato nessun avversario.
Tremate tremate.
I guerrieri sono tornati!!
Forza Lube e forza Drago, come sempre!


giovedì 13 dicembre 2012

Lube- Euphony ASSE LENNIK 3-0

Permettetemi di iniziare con una cosa che mi frulla per la testa da un po'.
Avete presente quella pubblicità che per un po' è girata in tv che fa: "Ti piace vincere facile?" E poi parte la musichetta stupida? Questa partita è stata decisamente facile da vincere.
Non dovrei dirlo.
E' la mia Lube, è come dire tanto avrebbe vinto comunque.
No. Non sto dicendo questo. Sto dicendo che non c'è stata storia. Si sono viste due squadre di livello totalmente diverso.
C'è anche da dire che noi avevamo BISOGNO di una vittoria. Dopo gli ultimi capitomboli delle ultime settimane, i ragazzi avevano bisogno di un'iniezione di fiducia e di sicuro l'hanno ottenuta.
Scattanti, veloci, lucidi.
Dei veri leoni, dei veri guerrieri. Forse la Lube dopo un po' di sonno si è risvegliata e ha fatto capire chi era davvero.
Chi è sempre stata. I giocatori sono sempre stati lì, bisognava solo uscire dal circolo vizioso che ci aveva imprigionato nella depressione post sconfitte.
Il primo set comincia in sordina, ma dura veramente poco. Infatti i ragazzi si svegliano e cominciano a segnare punti su punti, precisi, letali, sicuri.
Spero che questo primo set abbia fatto capire al nostro coach (a cui sempre va il mio più totale e infinito affetto per il cuore che ci mette ogni volta) che ci sono giocatori nella nostra Lube che andrebbero valorizzati di più. A cui andrebbero affidate più palle.
E questo pensiero viene dal fatto che il primo set (e parte del secondo) viene giocato in assenza del nostro zar. Infatti Giuliani decide di mettere in campo Parodi, Travica, Stankovic, Starovic, Podrascanin, Ricci.
E' vero, l'abbiamo detto, questa squadra non era all'altezza della Lube.
Però ci sono cose che continuano a venire fuori negli ultimi tempi che forse andrebbero viste sotto altri punti di vista.
Permettetemi di fare i complimenti al nostro Simone Parodi.
Quello che abbiamo definito, o meglio HO definito, pasticcino alla crema (XD e ancora rido) non ha perso occasione, non ha perso palle.
E' andato e ha colpito senza paura. Ha persino fatto un ace, ha battuto come chi sa battere in maniera precisa.
Rivalutiamolo.
Ma come ho già detto in passato, non si vince su una sola persona.
Si vince per la squadra. E ieri la squadra c'era.
Finalmente è tornata.
Nove ace.
I soliti errori in battuta, ma ai quali abbiamo presto messo rimedio.
E' stato bello aver visto finalmente i miei guerrieri sorridere.
Sorridere davvero, rilasciare la tensione, lasciarsi alle spalle quei momenti in cui tutto sembrava solo un lontano ricordo di vittoria.
Voglio vedere questi giocatori domenica.
Voglio vedere questi leoni.
Questi sorrisi.
(Stamp fatto da Miriam ^_^)
Sorridete.

lunedì 10 dicembre 2012

I NOSTRI GUERRIERI: Simone Parodi

Li chiamo tutti amorevolmente i miei guerrieri.
Perchè sento e credo vivamente che non ci sia squadra che lotta così tanto come la Lube.
Non a caso il rosso è il nostro colore: rosso colore del sangue, della passione, del cuore.
Il cuore che ci mettiamo.
Oggi parliamo di un giocatore che potrebbe ingannarvi.
Visto infatti al di fuori del campo sembrerebbe un dolcissimo pasticcino alla crema.
(E di nuovo spero vivamente che Simone Parodi non legga MAI questo blog XD)
Diciamo che non gli affidereste mezza palla.

Ma vi prego non fatevi ingannare dall'istinto materno che c'è in voi che vi suggerirebbe di entrare in campo e stringerlo forte e dirgli che tutto andrà bene (a parte il prendervi per pazze potreste causare le ire di parecchie fan e della sua fidanzata.. Not so good idea so!) 
In campo il nostro Simone Parodi è tutt'altro. 
Dal braccio potente, dalla volontà di ferro ha dimostrato di essere un giocatore di tutto rispetto. 
Uno schiacciatore di tutto rispetto. 
Un giocatore che ti sorprende e lo dico a ragione. 
Sempre di più infatti in questa stagione Simone ci ha stupiti. 
Ci ha fatto restare a bocca aperta. Non tanto perchè non ci aspettavamo nulla da lui. 
Chi ha visto le Olimpiadi sa quanto vale Parodi. 
Chi non le ha viste di certo è rimasta a bocca aperta davanti alle sue ultime magie. 
Non c'è molto da dire che quel sorriso splendente già non dica da solo. 
Ma se volete una prova tangibile di quello che sa fare... Cliccate play sul video qua sotto... 

(spero di essere riuscita a copiarlo, perchè il video non si trova su Youtube) 
Avere in squadra uno come Simone Parodi è una garanzia. 
E poichè questo blog non è un blog sportivo nel senso più usuale del termine, ma è il blog di una tifosa è giusto aggiungere che per il vostro divertimento io e Lucy, ormai la mia compagnia di cronaca sportiva ogni domenica anche se a più di 600 km di distanza, l'abbiamo teneramente ribattezzato il fidanzato onirico. 
Tutto questo a causa del fatto che stanotte l'ho sognato ed eravamo fidanzati. (oddio spero con tutto il cuore che Simone NON LEGGA MAI QUESTO BLOG XD) 
Il fidanzato onirico che assomiglia a Scrat di l'Era Glaciale, sempre a quanto dice Lucy XD. 
Per quanto io non ci veda nessuna somiglianza. 
Vi lascio con due video. 
Il primo è brevissimo ed è tratto da FIVB HEROES. 
E a me piace da impazzire! 



Il Secondo è una chicca divertente, tratto dal canale di Simone Buti (se non sapete chi è INFORMATEVI non si può vivere senza conoscere il grandissimo Buti!!!) 
Da ridere ridere e ridere. 
Con il commento del nostro regista Dragan Travica (Che quello non guasta mai mai mai!) 


Forza Lube, sempre Forza Drago e ovviamente Forza Simo! 


Cuneo-Lube 3-2

Sì, siamo arrivati al tie break.
Sì, è stata una partita emozionante.
E sì... abbiamo perso.
E' stata una partita come poche. Di quelle che ti tengono attaccata alla sedia fino all'ultimo secondo.
Tanto di cappello alla squadra del Cuneo, che ha dimostrato tantissimo.
Il Mastro è stato il Mastro. Da quel muro non passava assolutamente nulla, neanche una farfallina.
Invalicabile. Irraggiungibile. Un muro insormontabile.
Il primo set hanno giocato solo loro. Siamo arrivati fino a 14 punti e poi più nulla, il vuoto, sia in ricezione che in attacco. Uno di quei set che ti fa infuriare.
Soprattutto col senno di poi, quando vedi la tua squadra lottare e vincere il set successivo, lottare punto su punto e finire 28 a 26. Insomma riprendersi dal torpore, scuotersi, capire che bisogna muoversi e vincere.
Ma Cuneo è troppo forte e si prende il terzo set.
E al quarto arrivano tanto vicini al set ball che si sente profumo di vittoria e di sorpasso in classifica.
Peccato che a rompergli le uova nel paniere arrivi Dick Kooy che mette mano e riesce a prendersi il quarto set. Un tripudio, un sorriso comincia a formarsi sul mio viso.
Forse.
Si arriva al tie break. Entrambe le squadre sono spompate. Stanche. Col fiatone. Ma con la voglia di prendersi quel punto. Di vincere. Di arrivare al 15.
Ma noi non ci arriviamo. Non lo vediamo neanche col binocolo.
A 14 a 10 Starovic si prepara a battere, ma pesta la linea e il punto va a Cuneo.
Si perde senza lottare.
Si perde per una cavolata come questa.
Una cavolata che sarebbe accettabile in un torneo delle medie, ma che non è accettabile in A1.
Non sono troppo dura. Credo che quel punto sia uno dei tanti che durante la partita abbiamo regalato al Cuneo, buttando per esempio molte palle in rete.
Il servizio in rete è un'altra cosa che non accetto.
Il punto viene buttato via e noi purtroppo ne doniamo tanti.
Ma anche in ricezione non brilliamo.
Molte palle vengono semplicemente buttate via, lasciate cadere.
Altre in difesa non vengono murate a dovere.
Una bella partita, ma a corrente alternata, esattamente come Zaytsev che sembra svegliarsi in alcuni momenti e sembra tornare ad essere lo Zar. Quello Zar che fa paura. Che mette angoscia.
E invece in altri momenti torna a essere Ivan e sembra capitato lì per caso.
Certo è che ci sono altri validi elementi in campo. Parodi ad esempio riesce a piazzare bene qualche palla, ma sono poche le occasioni che gli si danno. Stankovic chiude a volte situazioni che se no sarebbero andate troppo per le lunghe con degli ottimi primi tempi, ma non può giocare da solo.
Travica fa il suo dovere, ma sembra che senta il peso di una squadra stanca. Con un grande potenziale, ma stanca mentalmente.
Però trova il tempo, assieme a Zaytsev, di litigare in campo con Ngapeth, che diciamolo ha avuto un atteggiamento un po' antipatico in campo. (La risatina post schiacciata sul naso di Zaytsev poteva evitarsela, se gli faceva male andavo fino a Cuneo a spezzargli le ossa, ne abbiamo già troppi di infortuni tra i nostri).
La Lube necessità di ritrovare la propria serenità. Contando che i nostri Savani e Kovar non torneranno fino a marzo, è necessario che la squadra ritrovi un equilibrio.
Una linea in cui tutto non ricada sulle spalle di Zaytsev che ha dimostrato di sentire il grande peso che gli è stato affidato: non può schiacciare sempre lui.
Bisogna ridistribuire un peso che un ragazzo di 24 anni non riesce a portare da solo.
E ci credo.
Un peso che gli sta facendo abbassare la cresta, gli sta togliendo quell'entusiasmo e quella forza per cui è tanto famoso e per cui tanto è amato.
Anche perchè, credo a me come a tutti i tifosi biancorossi, si spezza il cuore a vederlo.
Un dolore inaccettabile andare sempre addosso a lui, che ancora è piccolo in questo mondo, ancora è solo un ragazzo con delle grandissime potenzialità, che non ha colpe di quegli assenti.
E che quindi non deve sentire ad ogni partita il peso del mondo sulle sue spalle.
Non è giusto.
E' giusto invece ripartire da ciò che il Mastro ha detto: La pallavolo è il gioco di squadra più di squadra del mondo. E' verissimo. Non si perdere perchè Zaytsev manca.
Si perde perchè la squadra non è riuscita a vincere.
Per tanti motivi. Ma basta andare addosso al nostro Zar. Che sta solo tentando di barcamenarsi, che magari vorrebbe per un solo momento stare tranquillo, abbandonare ogni pensiero e ritrovare la spensieratezza e quel sorriso gioviale di cui sappiamo è capace.
E' una delle cose che ogni giorno fanno innamorare migliaia di donzelle che lo vedono.
Vogliamo vedere il nostro Zar tornare a sorridere.
Togliamogli questo peso dalle spalle. Ha altri cinque compagni in campo, che sono sicura, lo aiuterebbero volentieri a portarlo.
Sorridi Zar, siamo sempre con te!


domenica 9 dicembre 2012

Extra Lube, pre Cuneo

Oggi si gioca contro il Cuneo!
Finalmente il freddo glaciale è arrivato, ma questo non scoraggerà i nostri guerrieri che si recheranno in quel di Cuneo e cercheranno di riprendersi dalla sconfitta di domenica e di mercoledì!
Io, sotto strati e strati di pantaloni pesanti, coperte, piumoni e sacchi a pelo (sembro un panino multistrato più che una ragazza) sono in trepidazione, come sempre, più o meno da lunedì scorso.
Però questa volta è differente. Ve l'ho già detto che oggi la mia Lube affronterà il Cuneo vero? Bre Banca Lanutti Cuneo.
La mia seconda squadra preferita. Per me è come un derby, una sorta di partita tra famiglie. Prima o poi doveva arrivare. E infatti teoricamente avrei dovuto essere lì. Dopo di che per una serie sfortunata di eventi no, non sarò lì, ma forse è meglio così.
Vedete quando ero ancora piccola, adolescente, e il mondo sembrava ai miei occhi un campo di fiori (ma neanche tanto però va beh) ci fu un giorno in cui scoprii che al mondo esisteva un uomo che si chiamava Luigi Mastrangelo.
Gigi. Il Mastro. Chiamatelo come volete.
Il mio cuore fece BOOM BOOM, la mia mente chiese ripetutamente come mai tutti quei metallari quando esisteva tal bellezza?? Eh Fede???
Poi lo vidi giocare.
Un muro? No, troppo semplicistico.
Un insormontabile montagna di granito.
Ecco forse va già meglio!
Per farla breve, visto che si sa che io tendo sempre a dilungarmi, Luigi Mastrangelo è stata la mia prima cotta pallavolistica, il primo uomo che gioca a pallavolo che mi fece battere il cuore e che mi fece avvicinare in silenzio alla pallavolo.
Probabilmente all'epoca Zaytsev era ancora un cosetto brufoloso che aspettava di crescere e Travica pure (per quanto io tenda a credere che i miei due adorati eroi siano sempre stati belli come il sole e bravi come non mai, ma questo è amore XD).
Il Mastro invece non credo sia mai stato adolescente. Un giorno si è svegliato ed era l'uomo scultoreo con il sorriso da malandrino che è stato dichiarato il più sexy tra tutti gli sportivi.
E poi chiedi anche perchè.
Perchè. Te lo faccio vedere io il perchè.


Il fatto è che sono affezionata a quest'uomo. E quindi diciamo che quando gioca sono felice se vince.
E oggi per la prima volta dopo anni, dovrò sperare che perda.
Perchè prima della Lube, non viene niente.
Mastro che ne dici oggi ti andrebbe di giocare con la maglia della Lube? XD
Sto divagando.

La partita si preannuncia difficile. La tensione c'è, si sente, almeno io la sento forte.
Perchè oltre a essere la mia seconda squadra preferita, la Bre Banca è terza in classifica. A tre punti da noi.
E noi usciamo dalla sconfitta di domenica che diciamolo, è stata brutta.
Brucia ancora, diciamolo tra noi, è così.
Quindi preparate gli scudi e le lance, guerrieri biancorossi.
E' giunto infine il momento (o meglio giungerà tra circa otto ore, ma permettetemi una licenza poetica via XD)  di affrontare i piemontesi e di uscirne a testa alta come solo voi sapete fare.
Nella speranza che il Verona faccia il suo dovere con il Trento e vinca (eh si ci spero, che ci posso fare?) e nella speranza di vedere rientrare in partita i miei guerrieri.
In realtà è tutta la settimana che dico "Mi piacerebbe una partita piena, cinque set di pallavolo come dico io, di emozioni, di cuore che batte talmente forte da far tremare la cassa toracica. Si va al tie break, mi piacerebbe."
Ma in realtà spero che la Lube torni allo splendore di qualche tempo fa, non tantissimo tempo fa, e che risplenda come non mai su quel campo.
Si vedrà.
Sempre Forza Lube e sempre Forza Drago.
Oggi ci serve il nostro regista, quello che non molla mai!
Questo regista:

L'urlo del Drago. Vogliamo sentirlo di nuovo. Forza Lube! Conquistiamo Cuneo! 

giovedì 6 dicembre 2012

Lube-Ach Volley Ljubljana 1-3

Ieri sera la Lube ha affrontato in Slovenia la Ach Volley Ljubljana.
Prima di affrontare la partita bisogna fare delle premesse (alcune di carattere tecnico altre no).
La prima è che ieri mattina, scendendo a fare colazione, con il mio caffè in mano e la gazzetta sul tavolino, per poco la colazione non mi andava di traverso. Leggendo infatti quel minuscolo trafiletto che il quotidiano rosa aveva dedicato alla pallavolo, le poche righe che ci sono mi fanno trasalire: il nostro coach Giuliani ha infatti preso una decisione alquanto drastica, lasciando a casa Travica, Zaytsev e Henno.
La mia reazione è stata la seguente: posa caffè, prendi cellulare, scrivi a Lucy, e già che c'ero un post su twitter proprio diretto a Giuliani.
La cosa è confermata: questi tre non giocheranno, sono stati lasciati a Macerata per riposarsi in vista di Cuneo-Macerata di domenica. Un match importante, che Macerata deve vincere.
La mia reazione è stata combattuta: da un lato c'è la fiducia quasi cieca  che io ripongo nel coach.
Non lo dico tanto per dire. Quest'uomo è un uomo che ha saputo guidarci, che ha saputo tirare su la sua squadra e portarla alla vittoria nei momenti bui, in cui tutti avevano gettato la spugna.
Dall'altra penso però, cavolo, senza il nostro regista che si fa?
Insomma ho qualche serio dubbio.
Ieri sera mi appresto a vedere la partita: sembro Fantozzi, a parte che al posto della vestaglia di flanella ho il piumone, al posto della Peroni gelata ho una Heineken e al posto della frittata di cipolle c'erano i crostini salmone e finocchio che mi fanno impazzire (di cui mio padre mi ingozza a ogni partita, è l'unico cibo ammesso, se no si aspetta la fine).
La diretta comincia e quello che vedo a tratti mi entusiasma a tratti mi deprime: se è vero che abbiamo perso, è vero anche sottolineare, come ha detto il coach, che ieri in partita sono saltate fuori delle cose alquanto interessanti.
Intanto permettetemi di fare i complimenti a Dragan Stankovic.
Ieri ha giocato davvero bene, ha dimostrato quello che già aveva dimostrato in passato, ma ieri sera è stato ancora più incisivo. Mi è piaciuto molto.
E mi è piaciuto molto anche Podrascanin.
Non che sia una sorpresa. Il fatto è che a tratti quella formazione ha dato davvero tanto.
Ci sono stati dei brutti momenti, come il secondo set dove praticamente non abbiamo giocato, ma è stata una partita interessante.
Chiaro poi che il match che tutti aspettiamo è domenica.
Si affronta Cuneo, ma soprattutto si esce dall'altra domenica dove la Lube ha fatto una partita disastrosa.
Ci si deve rialzare.
Si deve dimostrare che possiamo rialzarci e vincere, anche se la situazione, l'ho già detto e lo ripeto, non è delle migliori.
Gli assenti cominciano a pesare su chi purtroppo non può essere sostituito.
Il nostro Zar probabilmente ha cominciato a sentire la stanchezza di avere sulle spalle la squadra, ma so che dentro quel ragazzo c'è ancora quella macchina macinapunti che tutto noi conosciamo bene.
Un ragazzo ancora acerbo sotto molti punti di vista, ne parlavamo giusto ieri io e un mio amico che tanto amorevolmente mi spiega ciò che ancora del mondo della pallavolo mi sfugge (essendomi avvicinata da così poco).
Ivan ha grosse potenzialità. Deve solo imparare come utilizzarle.
E' giovane e ha davanti un futuro più che roseo.
Ma è umano, e anche lui avverte la stanchezza.
So che il nostro zar tornerà a essere lo Zar di tutte le Russie, quello che lascia senza parole persino i telecronisti, quello che scatena le folle.
Ma con le sue battute, non con i suoi occhi azzurri.
Ricordiamocelo, per chi ancora non l'avesse capito, che Ivan non è solo un bel ragazzo.
E che la Lube non è solo Ivan Zaytsev. E' anche Ivan Zaytsev.
Che dirvi? A domenica, contro il Cuneo, io dovevo esserci fisicamente, ma gli esami mi impongono di stare a casa china sui libri.
Ma non per questo meno agguerrita.
Non per questo non griderò quando vedrò lo Zar tornare più forte di prima.
Perchè so che è lì, sotto la superficie, in attesa di venire fuori.
Per lui.
Questo è per lui.
Dai Ivan!

Vogliamo vederti sempre così! 

mercoledì 5 dicembre 2012

Mamma e la Lube

Sono passati tre giorni dalla sconfitta contro Modena.
Tre giorni in cui sono state dette tutte le cose che andavano dette.
Credo che il più eloquente sia stato proprio il nostro coach che ha sottolineato quanto la Lube in questo momento si trovi a dover affrontare un periodo alquanto difficile, per le assenze che adesso cominciano davvero a pesare. Savani e Kovar devono ancora riprendersi dai loro infortuni, ma mettergli fretta sarebbe sbagliato, non vogliamo che i nostri due guerrieri si ritrovino poi a dover uscire di nuovo.
Adesso anche Starovic si è fatto male e domenica anche Podrascanin non è potuto entrare per più di cinque minuti a causa della febbre.
Siamo decimati.
Ma siamo dei guerrieri.
Adesso oggi è un po' come il giorno del giudizio: giochiamo in Champions, a Lubiana, per cercare di blindare la posizione che con tanta fatica ci siamo guadagnati.
Il morale potrà essere basso, forse c'è un po' di paura da parte dei nostri guerrieri che sentono ancora sul collo il vento gelido della sconfitta.
Ma qui entra gioco la saggezza di mamma. In questo caso la mia.
Dovete sapere che la genitrice, io la chiamo amorevolmente così, è diventata ormai parte integrante del mio tifo. Forse perchè, cuore di mamma, è l'unica che mi ascolta per più di dieci minuti quando parlo della Lube.
E la mia adorata genitrice, un'ex avvocato civilista dalla chioma rossa e dall'umorismo insolito come il mio (del resto qualcosa mi doveva passare oltre ai riflessi ramati e la passione per il diritto no?) la mattina del lunedì, davanti a un caffè fumante e una figlia alquanto addormentata (ma neanche questo l'ha fermata dal parlare della Lube) mi disse con tono dolce e consolatorio che solo una mamma sa usare: "Fede, è normale che ogni tanto perdano. Loro ci sono abituati. Devi stare tranquilla. Vedrai che si rialzeranno. In fondo sono una grande squadra."
Mamma, oh mamma, solo lei sa dire le esatte parole per farmi sorridere.
E' bello in realtà averla accanto quando guardo le partite.
Dovreste sentire i commenti che fa su Zaytsev, quando lo inquadrano, soprattutto dopo l'ultimo colpo di testa (o meglio di capelli) del nostro Zar. "Ma com'è combinato quello lì? Meno male che almeno è bravo. Ma è così carino, perchè deve rovinarsi così?" Perchè da brava mamma (forse anche la mamma di Ivan ha detto queste parole) vorrebbe vederlo con i capelli biondi tagliati corti, in ordine. Poi però quando fa punto, non può non restare senza parole. Anzi una la dice "Grande!" come solo lei sa dirlo.
Ed è uno spasso stare lì e spiegarle cos'è il quattro tocchi, oppure la trattenuta (una volta ho persino preso in mano un pallone e le ho fatto vedere perchè non riusciva a capirla) o i falli a rete.
Insomma mamma, mamma, mamma, saggezza di mamma, ha ragione.
La sconfitta fa parte del gioco, ma non per questo dobbiamo arrenderci. Non per questo dobbiamo andare già con la testa bassa.
Non per questo dobbiamo avere paura.
Abbiamo giocatori di tutto riguardo ancora in campo e presto lo so Sava e Kovar torneranno.
Li vedo ogni domenica, seduti a guardare la partita.
Magari possono sembrarvi calmi, ma nei loro occhi si vede che fremono di tornare in campo, accanto ai loro compagni.
Perchè alla fine anche loro sono guerrieri. E un guerriero non può stare per sempre seduto in panchina.
Chiudo con l'ultima frase della genitrice. Pazzesca quella donna.
"Fede ogni squadra ha un momento in cui fa schifo, meglio che venga adesso piuttosto che a fine campionato no?"
Certe volte quella donna mi fa davvero paura da quanto è saggia.

E stasera, visto che è diventata una frase d'uso comune, la uso anche io..

Al mio segnale scatenate l'inferno, miei adorati guerrieri.
Siamo tutti con voi!
LUBE! LUBE! LUBE!

domenica 2 dicembre 2012

Lube - Modena

E' appena finita la partita. Io sono seduta nella mia camera, l'ho vista in streaming, parlando con Luana, commentando post su facebook sulla partita, facendo mille cose insomma.
La Lube ha perso.
Lo dico con gli occhi lucidi, con un groppo in gola.
Ma Modena ci ha sovrastati. Ci siamo presi un set ma Modena non ci ha permesso di prendere nient'altro.
Ora cosa dovrei scrivere?
Io non mi perdo d'animo. Siamo secondi in classifica adesso, ma come ho già scritto secondi a nessuno per il cuore che ci mettiamo. Io non smetto di amare la Lube per questo. Troppo facile tifare una squadra che vince sempre. Troppo facile amarla solo quando vince.
Ma quando ami una squadra, la ami davvero, la segui, respiri con lei, vivi con lei ogni partita, non puoi smettere solo per una sconfitta.
Non smetti mai.
E' il groppo alla gola che non vuole scendere, ma non si è formato per la sconfitta.
Si è creato quando ho visto i miei guerrieri mollare tutto alla fine del quarto set.
I miei occhi lucidi non mi eviteranno di continuare a tifare per loro come ho fatto ogni giorno, ogni ora, ogni partita.
La mia vista è chiara. Il mio cuore batte ancora per loro.
Batte per Savani.
Batte per Kovar.
Batte per Travica.
Batte per Zaytsev.
Batte per Podrascanin.
Batte per Stankovic.
Batte per Parodi.
Batte per Starovic.
Batte per Kooy.
Batte per Lampariello.
Batte per Pajenk.
Batte per Monopoli.
Batte per Henno.
Batte per Randazzo.
E batte anche per il nostro coach Giuliani, un po' come un papà per tutti noi tifosi, non solo per i giocatori.
Lo dico, lo ripeto, lo sottoscrivo: è qui che si vede il vero amore per una squadra.
Il vero amore si dimostra quando i nostri giocatori perdono e noi non gli voltiamo le spalle, ma ci inginocchiamo accanto a loro e gli accarezziamo la testa, guardiamo nei loro occhi e gli diciamo con voce ferma: voi siete i nostri guerrieri. Avete perso una battaglia, ma la guerra è ancora lunga e noi saremo al vostro fianco, vittoriosi o sconfitti, non ci interessa.
Ci interessa continuare a sentire il cuore che batte così forte ogni domenica.
E solo voi lo fate battere così.