Lube Banca Marche Macerata

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lunedì 10 dicembre 2012

Cuneo-Lube 3-2

Sì, siamo arrivati al tie break.
Sì, è stata una partita emozionante.
E sì... abbiamo perso.
E' stata una partita come poche. Di quelle che ti tengono attaccata alla sedia fino all'ultimo secondo.
Tanto di cappello alla squadra del Cuneo, che ha dimostrato tantissimo.
Il Mastro è stato il Mastro. Da quel muro non passava assolutamente nulla, neanche una farfallina.
Invalicabile. Irraggiungibile. Un muro insormontabile.
Il primo set hanno giocato solo loro. Siamo arrivati fino a 14 punti e poi più nulla, il vuoto, sia in ricezione che in attacco. Uno di quei set che ti fa infuriare.
Soprattutto col senno di poi, quando vedi la tua squadra lottare e vincere il set successivo, lottare punto su punto e finire 28 a 26. Insomma riprendersi dal torpore, scuotersi, capire che bisogna muoversi e vincere.
Ma Cuneo è troppo forte e si prende il terzo set.
E al quarto arrivano tanto vicini al set ball che si sente profumo di vittoria e di sorpasso in classifica.
Peccato che a rompergli le uova nel paniere arrivi Dick Kooy che mette mano e riesce a prendersi il quarto set. Un tripudio, un sorriso comincia a formarsi sul mio viso.
Forse.
Si arriva al tie break. Entrambe le squadre sono spompate. Stanche. Col fiatone. Ma con la voglia di prendersi quel punto. Di vincere. Di arrivare al 15.
Ma noi non ci arriviamo. Non lo vediamo neanche col binocolo.
A 14 a 10 Starovic si prepara a battere, ma pesta la linea e il punto va a Cuneo.
Si perde senza lottare.
Si perde per una cavolata come questa.
Una cavolata che sarebbe accettabile in un torneo delle medie, ma che non è accettabile in A1.
Non sono troppo dura. Credo che quel punto sia uno dei tanti che durante la partita abbiamo regalato al Cuneo, buttando per esempio molte palle in rete.
Il servizio in rete è un'altra cosa che non accetto.
Il punto viene buttato via e noi purtroppo ne doniamo tanti.
Ma anche in ricezione non brilliamo.
Molte palle vengono semplicemente buttate via, lasciate cadere.
Altre in difesa non vengono murate a dovere.
Una bella partita, ma a corrente alternata, esattamente come Zaytsev che sembra svegliarsi in alcuni momenti e sembra tornare ad essere lo Zar. Quello Zar che fa paura. Che mette angoscia.
E invece in altri momenti torna a essere Ivan e sembra capitato lì per caso.
Certo è che ci sono altri validi elementi in campo. Parodi ad esempio riesce a piazzare bene qualche palla, ma sono poche le occasioni che gli si danno. Stankovic chiude a volte situazioni che se no sarebbero andate troppo per le lunghe con degli ottimi primi tempi, ma non può giocare da solo.
Travica fa il suo dovere, ma sembra che senta il peso di una squadra stanca. Con un grande potenziale, ma stanca mentalmente.
Però trova il tempo, assieme a Zaytsev, di litigare in campo con Ngapeth, che diciamolo ha avuto un atteggiamento un po' antipatico in campo. (La risatina post schiacciata sul naso di Zaytsev poteva evitarsela, se gli faceva male andavo fino a Cuneo a spezzargli le ossa, ne abbiamo già troppi di infortuni tra i nostri).
La Lube necessità di ritrovare la propria serenità. Contando che i nostri Savani e Kovar non torneranno fino a marzo, è necessario che la squadra ritrovi un equilibrio.
Una linea in cui tutto non ricada sulle spalle di Zaytsev che ha dimostrato di sentire il grande peso che gli è stato affidato: non può schiacciare sempre lui.
Bisogna ridistribuire un peso che un ragazzo di 24 anni non riesce a portare da solo.
E ci credo.
Un peso che gli sta facendo abbassare la cresta, gli sta togliendo quell'entusiasmo e quella forza per cui è tanto famoso e per cui tanto è amato.
Anche perchè, credo a me come a tutti i tifosi biancorossi, si spezza il cuore a vederlo.
Un dolore inaccettabile andare sempre addosso a lui, che ancora è piccolo in questo mondo, ancora è solo un ragazzo con delle grandissime potenzialità, che non ha colpe di quegli assenti.
E che quindi non deve sentire ad ogni partita il peso del mondo sulle sue spalle.
Non è giusto.
E' giusto invece ripartire da ciò che il Mastro ha detto: La pallavolo è il gioco di squadra più di squadra del mondo. E' verissimo. Non si perdere perchè Zaytsev manca.
Si perde perchè la squadra non è riuscita a vincere.
Per tanti motivi. Ma basta andare addosso al nostro Zar. Che sta solo tentando di barcamenarsi, che magari vorrebbe per un solo momento stare tranquillo, abbandonare ogni pensiero e ritrovare la spensieratezza e quel sorriso gioviale di cui sappiamo è capace.
E' una delle cose che ogni giorno fanno innamorare migliaia di donzelle che lo vedono.
Vogliamo vedere il nostro Zar tornare a sorridere.
Togliamogli questo peso dalle spalle. Ha altri cinque compagni in campo, che sono sicura, lo aiuterebbero volentieri a portarlo.
Sorridi Zar, siamo sempre con te!


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