Lube Banca Marche Macerata

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mercoledì 5 dicembre 2012

Mamma e la Lube

Sono passati tre giorni dalla sconfitta contro Modena.
Tre giorni in cui sono state dette tutte le cose che andavano dette.
Credo che il più eloquente sia stato proprio il nostro coach che ha sottolineato quanto la Lube in questo momento si trovi a dover affrontare un periodo alquanto difficile, per le assenze che adesso cominciano davvero a pesare. Savani e Kovar devono ancora riprendersi dai loro infortuni, ma mettergli fretta sarebbe sbagliato, non vogliamo che i nostri due guerrieri si ritrovino poi a dover uscire di nuovo.
Adesso anche Starovic si è fatto male e domenica anche Podrascanin non è potuto entrare per più di cinque minuti a causa della febbre.
Siamo decimati.
Ma siamo dei guerrieri.
Adesso oggi è un po' come il giorno del giudizio: giochiamo in Champions, a Lubiana, per cercare di blindare la posizione che con tanta fatica ci siamo guadagnati.
Il morale potrà essere basso, forse c'è un po' di paura da parte dei nostri guerrieri che sentono ancora sul collo il vento gelido della sconfitta.
Ma qui entra gioco la saggezza di mamma. In questo caso la mia.
Dovete sapere che la genitrice, io la chiamo amorevolmente così, è diventata ormai parte integrante del mio tifo. Forse perchè, cuore di mamma, è l'unica che mi ascolta per più di dieci minuti quando parlo della Lube.
E la mia adorata genitrice, un'ex avvocato civilista dalla chioma rossa e dall'umorismo insolito come il mio (del resto qualcosa mi doveva passare oltre ai riflessi ramati e la passione per il diritto no?) la mattina del lunedì, davanti a un caffè fumante e una figlia alquanto addormentata (ma neanche questo l'ha fermata dal parlare della Lube) mi disse con tono dolce e consolatorio che solo una mamma sa usare: "Fede, è normale che ogni tanto perdano. Loro ci sono abituati. Devi stare tranquilla. Vedrai che si rialzeranno. In fondo sono una grande squadra."
Mamma, oh mamma, solo lei sa dire le esatte parole per farmi sorridere.
E' bello in realtà averla accanto quando guardo le partite.
Dovreste sentire i commenti che fa su Zaytsev, quando lo inquadrano, soprattutto dopo l'ultimo colpo di testa (o meglio di capelli) del nostro Zar. "Ma com'è combinato quello lì? Meno male che almeno è bravo. Ma è così carino, perchè deve rovinarsi così?" Perchè da brava mamma (forse anche la mamma di Ivan ha detto queste parole) vorrebbe vederlo con i capelli biondi tagliati corti, in ordine. Poi però quando fa punto, non può non restare senza parole. Anzi una la dice "Grande!" come solo lei sa dirlo.
Ed è uno spasso stare lì e spiegarle cos'è il quattro tocchi, oppure la trattenuta (una volta ho persino preso in mano un pallone e le ho fatto vedere perchè non riusciva a capirla) o i falli a rete.
Insomma mamma, mamma, mamma, saggezza di mamma, ha ragione.
La sconfitta fa parte del gioco, ma non per questo dobbiamo arrenderci. Non per questo dobbiamo andare già con la testa bassa.
Non per questo dobbiamo avere paura.
Abbiamo giocatori di tutto riguardo ancora in campo e presto lo so Sava e Kovar torneranno.
Li vedo ogni domenica, seduti a guardare la partita.
Magari possono sembrarvi calmi, ma nei loro occhi si vede che fremono di tornare in campo, accanto ai loro compagni.
Perchè alla fine anche loro sono guerrieri. E un guerriero non può stare per sempre seduto in panchina.
Chiudo con l'ultima frase della genitrice. Pazzesca quella donna.
"Fede ogni squadra ha un momento in cui fa schifo, meglio che venga adesso piuttosto che a fine campionato no?"
Certe volte quella donna mi fa davvero paura da quanto è saggia.

E stasera, visto che è diventata una frase d'uso comune, la uso anche io..

Al mio segnale scatenate l'inferno, miei adorati guerrieri.
Siamo tutti con voi!
LUBE! LUBE! LUBE!

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