Lube Banca Marche Macerata

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domenica 16 dicembre 2012

Lube-Vibo Valentia 3-1

Guerrieri.
Alzate le lance. Preparate gli scudi.
Non mollate mai la vittoria neanche quando sembra lontana.
La Lube è uscita dagli spogliatoi con la bava alla bocca dalla voglia di vittoria.
Era una Lube stanca, ma di perdere. Non stanca di giocare, stanca di provarci, stanca di gettarsi su ogni singola palla.
I guerrieri scendono in campo e sanno che devono vincere.
Non per il secondo posto, non per la coppa Italia, non per roba tecnica, ma per qualcosa di molto più importante: devo vincere la loro paura.
La paura che in queste settimane ci ha attanagliato le viscere, oddio ecco il momento è arrivato.
Quel momento in cui la mancanza di Sava e Kovar si sarebbe fatta sentire così tanto da non riuscire più neanche a giocare, neanche a provarci.
E allora si dispongono.
E noi tifosi biancorossi andiamo in brodo di giuggiole.
E' una partita equilibrata, onore al Vibo per aver dimostrato una grande forza, una grande combattività.
Ma noi avevamo fame di vittoria.
Sete di partita.
Torniamo per questa partita a essere i guerrieri di un tempo.
Sembra persino di vedere sotto le guance dei miei giocatori due strisce rosse, dipinti come antichi guerrieri, pronti per la battaglia, per prendere il nemico.
Travica c'è. Oh si che c'è. Drago si risveglia, sputa fuoco e fiamme e riesce a organizzare il campo come un vero regista sa fare. Ha un futuro luminoso davanti a sè.
Luminoso come i suoi occhi quando si fa punto.
Lo Zar (o Zizzo come lo chiamiamo ormai noi) c'è.
Macina punto su punto, fa vedere perchè gli altri devono avere paura di noi.
Perchè se c'è una cosa che fa paura è la Lube quando è in partita. Quando lo Zar è attento e scattante, quando Dragan sa come giostrarsi i suoi giocatori.
Quando i centrali Podrascanin e Stankovic fanno il loro mestiere fino in fondo.
Quando Simone Parodi ha la possibilità di dimostrare che non è solo lo Zar a provocare timore e tremolio di ginocchia (o come direbbe Buti GINOCCHI).
Perchè Parodi ha dimostrato di fare quello per cui è in campo: punto.
In silenzio. Magari in sordina rispetto a chi invece è sempre sotto i riflettori.
Ma li fa.
Guerrieri. Sono stati dei veri guerrieri, che volevano qualcosa e se lo sono preso.
Tre punti.
Tre piccoli punti che ci portano a mantenere un secondo posto, giusto dietro a Trento. Per tenergli il fiato sul collo e dire noi l'abbiamo superata la crisi, la vostra la stiamo aspettando. E lì non ci saranno sconti.

Gioia, tripudio e occhi lucidi per una squadra che aveva perso gli equilibri e la serenità ma che invece sembra finalmente averli ritrovati.
Mai ovviamente senza la guida fondamentale del nostro coach Giuliani, che ci ha sempre creduto. Sempre.
E che non ha mai sottovalutato nessun avversario.
Tremate tremate.
I guerrieri sono tornati!!
Forza Lube e forza Drago, come sempre!


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