Lube Banca Marche Macerata

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lunedì 24 marzo 2014

Lube, Signora della Regular Season!

A volte succede. A volte si è testimoni di qualcosa di magico, senza aspettarselo ti ritrovi a guardare qualcosa di unico e il cuore si apre, si riscalda, prende a battere come mai. Così è stato per me ieri, quando è cominciata la partita Lube-Piacenza. Mi ero ripromessa che sarei andata a Macerata per l'ultima di campionato. L'ho fatto, ho macinato chilometri su chilometri, ma per loro, per la mia Lube è poca cosa rispetto a quello che riescono a donarmi questi ragazzi. Con un sincero nervosismo sotto la pelle e una speranza di vedere i miei guerrieri lottare con i pugni serrati per quel primo posto sono entrata al Palas e come ogni volta ho pensato: sono a casa. I colori, il calore, la curva. Sono una predator. Lo sono diventata quando per la prima volta ho preso il treno e sono andata da sola a vedere Verona-Macerata, nell'ottobre del 2012. Adesso la Lube non è solo una squadra. E' un amore. E i Predators non sono solo i tifosi con cui condivido una passione: sono famiglia.
Alla presentazione mi si inumidiscono gli occhi, al ricordo del Bovo, al pensiero che sono già due anni che se n'è andato, due anni da quel tragico giorno in cui il mondo dello sport ha perso un campione e il mondo ha perso un grande uomo. Il calore di tutti per lui, per la moglie Federica e per i suoi bambini riempie il Palas fino all'ultimo centimetro.
Ma ecco che le squadre si avviano a quello che, concedetemelo, è l'incontro del Campionato: ci si batte per il primo posto, ci si batte per una vittoria che ha qualcosa in più rispetto a quella classica, un sapore più dolce, un aspetto più allettante. Io guardo i miei guerrieri prendere posizione: il mio capitano Ivan Zaytsev, lo Zar di Macerata, il Drago Stankovic, il Potke, Bartosz, Jiri e il mio Diciassette fortunato.
Quello che spero è che siano i guerrieri che possono essere, che mettano tutto in campo, tutto quanto, il cuore, l'anima e il talento.


A volte succede. A volte succede di guardare qualcosa e di capire che sta avvenendo qualcosa di unico. Ieri è stato qualcosa di unico. Ho visto dei veri e propri guerrieri, dei leoni, gelosi del primo posto per tanto tempo stretto fra le loro mani che Piacenza è riuscita a sfilare dalle loro dita alla penultima giornata. Una preda per troppo tempo gelosamente custodita tra le nostre fila, per troppo tempo coccolata per poterla lasciare andare. E poi l'imbattibilità: l'inespugnabile Palas, da nessun nemico conquistato, non poteva assolutamente essere ceduto a Piacenza dopo un intero campionato di vittorie. 
La Lube ha combattuto. Ha combattuto fino all'ultimo pallone e ha vinto. Non solo, ma non ha vinto gettando quasi via la partita: ha asfaltato Piacenza, ieri pallida, opaca, irriconoscibile. Campioni come Zlatanov, Fei, Simon, De Cecco e Papi completamente nel pallone. 
Sarà un incantesimo sulle mura del nostro Palas? Il palazzo stregato e inespugnabile con i nostri giocatori come guardiani, che adesso guardano solo a una cosa: i play off. Da affrontare con questo spirito, con questa cattiveria, con questa bravura. Con questa voglia di vincere. Quando la Lube risplende così, non ce n'è per nessuno. Per nessuna squadra.
Io so una cosa. Io so che ieri ho assistito alla partita più bella della mia vita, non per la vittoria, ma per la magia. Per l'aver visto la mia squadra combattere così e per aver sentito il calore del tifo che mai prima d'ora è stato così intenso. I Predators sono una curva calorosa. Sono una curva che non ha mai fatto mancare l'affetto e il sostegno a questa squadra, neanche quando molti avrebbero rinunciato. Ieri la magia è stata anche per merito loro. La voce che incitava la squadra non si è mai spenta, come in passato, era ancora più forte, più ruggente, più intensa. 
Ieri la Lube si è ripresa il suo primo posto e può affrontare i Play Off sapendo di avere dentro di sé le possibilità per emergere. Per combattere bene. Sapendo di avere alle spalle una grande curva. 
Migliore in campo: Michele Baranowicz. Mentre il nostro ex palleggiatore vinceva la Champion's (congratulazioni Dragan!) il nostro Michele non ci faceva rimpiangere la sua mancanza. Anzi. Ci ha dato la conferma, l'ennesima, che il suo lavoro lo sa fare e anche bene. Quattro ace (QUATTRO), il suo appoggio vellutato ma deciso, il suo carattere deciso, l'intenzione di esserci sempre e in qualsiasi situazione potrà forse convincere anche i più reticenti che questo ragazzo talento ne ha e anche tanto. E che per la Lube il nostro regista ha fatto davvero tanto. 
Grazie Michi. 
Grazie Lube. 
Grazie Predators. 
Come sempre, UN SOLO AMORE, LUBE NEL CUORE!