Lube Banca Marche Macerata

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lunedì 24 giugno 2013

Italia-Cuba 3-0 (di Elisabetta Pugliese)

Mi trovo alla biglietteria del Nelson Mandela Forum di Firenze e il mio cuore impazzisce quando mi vengono consegnati i biglietti per la partita Italia-Cuba della World League. Una folla indescrivibile di circa cinquemila persone venute da ogni parte di Italia, si appresta ad invadere gli ingressi del Forum. E in mezzo a quelle persone ci sono anch’io, Elisabetta, che ho fatto cinque ore di pullman per poter realizzare il mio sogno più grande: vedere la Nazionale giocare. In compagnia di una mia amica, armata di trombetta da stadio, fotocamera e indossando un trucco rigorosamente azzurro (con tanto di bandierine italiane disegnate sulle guance), cerco disperatamente di trovare l’ingresso C: mi hanno infatti assegnato i posti centrali. Finalmente lo trovo e il mio cuore raggiunge un numero di pulsazioni inenarrabile, mentre salgo uno ad uno quegli scalini che sembrano essere infiniti. E mentre faccio fatica a respirare per l’emozione, davanti ai miei occhi vedo i ragazzi che si stanno scaldando. Mi siedo al mio posto e aspetto paziente. Presto il riscaldamento giunge al termine, seguiamo attentamente la presentazione delle due squadre e ci alziamo in piedi per ascoltare l’inno nazionale italiano. La prima cosa a cui penso mentre canto è che il forum è gremito di persone diverse tra loro, che non ce n’è una che sia uguale ad un'altra. Eppure su quelle note sembriamo tutti una cosa sola, uguali e tutti lì non credo solamente per vedere una semplice partita, ma perché ci sentiamo parte di qualcosa che rappresenta le nostre radici e che nessuno potrà mai spezzare. Noi siamo l’Italia stessa.
Viene dichiarata la formazione cubana e subito dopo quella italiana: in campo Travica, Savani, Giovi, Beretta, Birarelli, Parodi e Zaytsev. La partita inizia e l’Italia domina il primo set, così come i due successivi. Durante la partita Thomas ha qualche problema, sembra non essere entrato totalmente in partita, così al suo posto entra Matteo Piano. La stessa cosa avviene per Cristian, che dopo l’infortunio alla Lube ha sì recuperato piuttosto velocemente, ma a mio parere fa ancora abbastanza fatica in alcune cose, ad esempio nel servizio. Alla fine, anche al suo posto entra un altro giocatore, Luca Vettori. E’ un ragazzo molto giovane, ma lasciatemelo dire, una vera promessa del volley. Alla sua età è già tecnicamente fortissimo e, col tempo e con costante allenamento aumenterà sicuramente la sua esperienza e a parer mio diventerà uno dei più forti giocatori del nostro paese.
I ragazzi, compresi i giovani Matteo e Luca, chiudono ben presto la partita e, con una buonissima prestazione, sconfiggono la nazionale cubana con un secco 3-0. 


La mia amica ci teneva tantissimo, come me del resto, ad avere foto o autografi dei giocatori, così iniziamo ad accalcarci prima ai bordi del campo, e poi davanti al pullman della nazionale. Alla fine, tra lividi, transenne, spintoni e una miriade di gente riusciamo ad ottenere qualcosa, anche se ovviamente non da tutti. Bellissimo è stato vedere Giovi che cercava di convincere le ragazze che Ivan se n’era già andato via, vedere sia lui che Dragan fare video dal cellulare a tutta quella folla che era lì per loro. Ma la cosa più impagabile in assoluto è stato osservare la gente che lanciava a Cristian le varie cose da autografare direttamente dal finestrino e lui che le rilanciava dal pullman in corsa. Insomma, proprio pazzi i nostri ragazzi e questo mi fa pensare che in fondo sono persone normalissime come noi, che hanno un grande privilegio, ovviamente direttamente proporzionale al loro enorme talento. Sapete io sono di Macerata, e quindi una tifosa  sfegatata della Cucine Lube Banca Marche Macerata. Ormai il fontescodella è la mia casa, quindi fidatevi che l’emozione di vedere la propria squadra del cuore giocare, seguirla fin dove si può in trasferta, tifarla fino a finire la voce e a sentire dolore alla gola,  tutto rigorosamente  e costantemente accompagnato da palpitazioni (e personalmente anche da bacchette e tamburi e maglia dei Predators) l’ho provata molte volte e so cosa significa. Eppure posso anche dire che guardare la nazionale è un’altra cosa. Non si può descrivere, perché è qualcosa di irripetibile e che accade poche volte nella vita, e quindi mi sento fortunata ad averne fatto parte. Posso dire di avere ufficialmente realizzato il mio sogno, e di quei due giorni a Firenze non rimpiango assolutamente nulla, lo rifarei all’infinito. Perché i nostri ragazzi non fanno parte di una squadra qualunque, ma di quella che rappresenta il nostro paese. Tutti loro sono il nostro ORGOGLIO ITALIANO.
Elisabetta Pugliese        


1 commento:

  1. Semplicemente fantastico Betta :)

    Il tuo racconto ha fatto raffiorare un sacco di ricordi che ho io di quando sono andata a vedere la Nazionale e la penso esattamente come te..
    Una squadra che rappresenta tutti noi con umiltà e semplicità.. :)

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