Lube Banca Marche Macerata

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venerdì 9 maggio 2014

Caro Ivan (lettera da una tifosa a un capitano)

Caro Ivan, Ivo, Zar, Zizzo, di modi per chiamarti che ne sono davvero tanti ( e devo ammetterlo: in questi due anni ne abbiamo inventati tantissimi), ma siccome è una lettera importante, farò la seria e ti chiamerò Capitano.
Ecco, caro Capitano Zaytsev, numero cinque della nostra Lube, colonna portante, trascinatore, titano della pallavolo, il Thor della nostra metà campo, chi ti scrive è una tua grande tifosa, una che ti ha sempre sostenuto qualsiasi cosa dicessero, qualsiasi cosa succedesse. Una che ha sempre ammirato la tua potenza in campo, il tuo sguardo assassino verso la metà campo avversaria (e quello sguardo da bambino invece quando uscivi tra i tuoi tifosi). Una che in ogni caso ti ha sempre considerato uno dei migliori giocatori e alzava fiera il mento quando parlava del suo capitano Zaytsev, lo Zar, l'uomo dalla cresta alta.
Le voci sul tuo trasferimento in Russia hanno cominciato a circolare molto tempo fa. Io, puoi chiedere, scuotevo la testa dicendo: no, non lo Zar, non Ivan, non lui. E quando mi si faceva presente che era una cosa ormai consolidata scuotevo ancora di più la testa: non mi interessa dicevo. Perché potevi aver deciso ma fino alla fine del campionato tu rimanevi il nostro capitano e quelle voci erano solo nocive. Solo cattiverie.

Ma io non voglio parlare di quello che mi rende triste: non voglio pensare al fatto che l'anno prossimo non vedrò il tuo nome tra quelli elencati sul tabellone, non sentirò il tuo nome pronunciato dai telecronisti, non godrò delle tue leggendarie lavatrici, di quelle che lasciano i crateri nella metà campo avversaria. Io non voglio pensare al fatto che giocherai con un'altra maglia nella gelida Russia. Voglio pensare alle cose belle. Voglio pensare al boato che ti accoglieva al Fontescodella ogni volta che entravi in campo. Voglio pensare a tutte le tue improbabili capigliature, ogni partita era un'incognita: come sarà oggi lo Zar? Voglio pensare alla tua gentilezza fuori dagli allenamenti. Quante volte ti abbiamo fermato? Quante volte hai sorriso, dolcemente e ti sei fatto la foto con noi? Voglio pensare a quante volte mi hai fatto ridere, il candore di un bambino nel corpo di un gigante.
Voglio pensare che quest'anno sei stato il nostro capitano e ci hai portato uno scudetto. Voglio pensare a quel momento in cui l'hai alzato al cielo, con la tua cresta bionda alta, le braccia protese verso quella vittoria che tanto desideravi.
Voglio pensare a come esultavi in campo. Quasi teatrale, ma in fondo eri, sei anche questo.

Questi due anni assieme sono stati speciali. Non dirò bugie: speravo fino in fondo, fino all'ultimo, che tu rimanessi tra di noi. E' un arrivederci che non avrei mai voluto dire. Non a te. Non al numero cinque che così tante volte, forse fin troppe, a volte per motivi davvero stupidi, è stato attaccato e che io ho sempre difeso. Non a te Ivan. Però so anche che le tue parole, quel tornerò, quel "al momento giusto sarà di nuovo con noi" non sono solo parole al vento. Io voglio crederci. Voglio credere che un giorno entrerò al Palas e rivedrò Ivan Zaytsev in biancorosso, pronto a portarci alla vittoria. Ho pianto, sto dicendo arrivederci a un giocatore che amo, che ho sempre amato, profondamente e intensamente.

Ho amato quel tuo modo di accarezzare la palla e di baciarla prima di ogni servizio.
Ho amato il fatto che molti non ti hanno capito, per superficialità, ma io ho avuto l'occasione di farlo. Ho avuto la fortuna di apprezzare il campione che c'è in te.
Ho amato quel tuo essere trascinatore fino in fondo. Non molliamo noi, non ci fermiamo.
E amerò sempre queste cose di te.

Quindi adesso, con la gola che brucia, per fortuna queste cose non te le devo dire a voce, gli occhi che pizzicano, una lacrima che scende sul mio viso, ti dico arrivederci capitano Zaytsev, arrivederci Zizzo, arrivederci Ivo, arrivederci allo Zar. Vai, conquista la Russia e torna tra le nostre braccia. Vai, vinci e torna da noi, che la Lube sarà sempre casa tua.

E io.. Io sarò sempre una tua tifosa. Non smetterò di tifarti, di volerti bene, di emozionarmi a vederti giocare.

Arrivederci Capitano.


Mi mancherai. 

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