Lube Banca Marche Macerata

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giovedì 14 febbraio 2013

Macerata-Trento 1-3

E' stata una partita superlativa.
Non dirlo solo perchè abbiamo perso sarebbe mentire.
Forse perchè ero lì anche io. Forse perchè vedere la Lube al Fontescodella è davvero tutta un'altra storia.
Forse perchè sentire il palazzetto gridare "Picchia Cristian Picchia Cristian!!!" quando Savani ha fatto la sua entrata è qualcosa di unico.
Forse perchè alla fine la Lube è sempre la Lube e ti lascia sempre qualcosa di bellissimo dentro.
La partita è stata davvero agguerrita.
Bellissima.
Ma cominciamo dal principio.
Cominciamo da quel pomeriggio quando finalmente varchiamo le soglie del Fontescodella con il nostro biglietto in mano. Sono le quattro e già è gremito di gente. Pieno di tifosi che aspettano questo match da tanto tempo e finalmente è lì. Entrando e salendo per le scale riconosco tanti visi, volti che nel tempo, ad ogni partita, in curva, ho conosciuto. Una marea di rosso ci attende quando finalmente arriviamo al piano superiore, dove la Lube nel cuore ha già cominciato a organizzarsi.
L'attesa è snervante, cerchiamo di passare i minuti parlando del più e del meno, ma in fondo tutti concentrati su quello che sta per accadere.
E finalmente i nostri entrano in campo. Nel boato del Palas che accoglie i suoi giocatori biancorossi, che cominciano a riscaldarsi.
E' una partita importante. Loro sono sotto di noi di un punto. Dobbiamo giocarci bene questa partita per rimanere in vetta.
Io ho sempre amato le partite della Lube. Le ultime soprattutto perchè ho imparato a condividerle con la nostra tifoseria. Ma vedere una partita della Lube al Palas è tutt'altra storia.
I cori rimbombano, ci sono quasi duemila persone che urlano LUBE!! E sembra che non ci sia altro.
Ma la partita non va come dovrebbe. Qualcosa va storto.
Trento si prende il primo set e allora c'è un po' di nervosismo. C'è chi ricorda ancora il 30 dicembre.
Ma i nostri si rialzano e si prendono il secondo. Si svegliano un po' e combattono, ma Trento, mi dispiace dirlo, è avanti.
Più forti, più precisi, più determinati di noi.
E' LA partita, non una partita. Trento vuole vincerla e alla fine ce la fa. Non c'è neanche il tie break. Al quarto set si prendono l'ultima speranza di poter tornare in vetta.
E allora pensi, sarà silenzio assoluto.
Invece non è così. Fino all'ultimo e anche dopo, noi siamo stati lì, abbiamo fatto sentire la nostra voce, il nostro canto, gli siamo stati vicini.
Torniamo a casa con due punti di distanza da Trento, ma come ha detto il nostro Presidente il campionato non è finito. Se so qualcosa della Lube è che non si molla mai. Neanche quando la situazione è nera.
Ma nonostante la partita sia andata male, ci sono delle cose che mi resteranno nel cuore.
Cose che in nessun altro posto sarebbero avvenute e che sicuramente quando le ricorderò mi riscalderanno il cuore.
La prima è la marea di rosso che c'era domenica.
Una tifoseria calorosa, meravigliosa, che ti fa sentire parte di qualcosa.
Fatta di persone splendide.
La seconda sono i cori per Cristian Savani.
Vedere il Sava dal vivo è un qualcosa di unico.
Non lo dico per dire: vedere il Sava giocare è davvero un'esperienza splendida. Quell'uomo possiede una potenza speciale, quando è in campo sembra di vedere una luce diversa.
E quei cori che risuonavano quando è andato in battuta, lui mister servizio perfetto a Londra 2012, "Picchia Cristian Picchia Cristian!" e la curva che va in delirio quando Cristian picchia davvero e fa ace.
Una gioia immensa.
Come la terza cosa ovvero vedere Ivan Zaytsev fare punto e esultare, un guerriero ancora acerbo, ma promettente, quando lo si vede liberarsi dalla tensione e urlare al cielo dopo aver piazzato una palla.
E l'ultima cosa. La Lube, tutta la Lube, la mia Lube.
La Lube e Macerata, mi hanno rubato il cuore, è rimasto lì nelle Marche. E' rimasto a quelle giornate piene di neve e di freddo, ma sempre col sorriso sulle labbra.
E' rimasto a Filoni, a quel pranzo con Miriam, Roberta, Paola e Michela.
E' rimasto a quel balconcino del nostro hotel.
E' rimasto da Lorenza, la nostra fotografa, sorellina, sempre sorridente, sempre tenera.
E' rimasto a Macerata.
Ma tornerò a prenderlo.
Grazie!

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