Lube Banca Marche Macerata

Lube Banca Marche Macerata

sabato 12 gennaio 2013

Una giornata storica!

Si parte da Milano in tardo pomeriggio.
Quello che so è che il Trento sta giocando contro il Modena e come al solito prego in mille lingua nella vittoria dell'avversario. Questa volta devo avere azzeccato le parole.
Mentre sono in macchina vedo che Modena è avanti.
Avanza, poi perde, poi schiaccia definitivamente Trento.
Il mostro nero è stato abbattuto. Trento capitombola a Modena, inciampa e frena di colpo l'inarrestabile marcia verso il primato. Il mio cuore comincia a battere. A battere forte.
Questa non è più una partita di difesa: difendere il secondo posto, questo dovevamo fare.
No. Adesso dobbiamo attaccare.
Siamo ai piedi della torre del Trento e ne scorgiamo appena la punta. Ma è lì.
Bastano tre miseri punti, tre scalini dorati e potremmo raggiungere quella vetta.
Quella vetta che era nostra e che Trento per tanto tempo ha stretto fra le sue mani.
Troppo tempo.
L'annuncio della sconfitta arriva a pochi minuti dall'inizio della nostra partita.
E i miei guerrieri alzano lo sguardo.
Sarà una guerra, non una semplice battaglia.
Si entra e si comincia.
E per un attimo tutto sembra perduto.
Quelli che entrano in campo non sono i miei guerrieri. Sono persi, poco reattivi, scoraggiati in un certo senso. Non sono la Lube che conosco. Il primo set incalza, in quel di Piacenza la Copra Elior ci domina. Mette giù punti su punti, la palla rimbalza nella nostra parte di campo e sembra non voler proprio andarsene.
Finisce così, il primo set va a Piacenza.
Ma noi siamo guerrieri.

E i guerrieri si vedono sulla distanza. I veri guerrieri si rialzano anche dopo la peggior batosta.
Giuliani incalza i suoi ragazzi, li riprende, li mette sulla strada giusta, la sua voce e la sua guida indicano il percorso giusto.
Così si rialzano e cominciano a giocare seriamente. Cominciano a lottare e lo fanno con tenacia
Con forza, prendendo ogni palla, anche se con qualche sbavatura. Ma riescono a macinare punto su punto.
Complice Travica, il nostro Drago, che si mette anima e corpo nel guidare la sua Lube verso la vittoria.
Ci prendiamo il secondo set, ma ne vogliamo ancora.
E la Lube ci da ancora di più. Conquista il terzo set e lo fa persino sembrare facile.

Adesso siamo a un passo da quei tre gradini d'oro.
Magari alcuni tifosi fanno gli sbruffoni, ma Trento trema.
La sua acerrima nemica sta per conquistare quei tre punti che tanto li facevano sentire forti.
E la Lube ce la fa.
Il nostro muro mette a segno l'ultimo punto.
L'ultimo punto che fa esplodere la curva maceratese.
Un mare di rosso salta in piedi e grida Lube a squarciagola, i nostri guerrieri hanno vinto, hanno stravinto, hanno tirato fuori gli attributi e hanno conquistato Piacenza.
E hanno conquistato quei tre gradini dorati e ora si contendono il primato guardando Trento negli occhi.
Il fiato sul collo della bestia nera diventa più forte e più terrificante.
Abbiamo voglia del numero tre.
Il nostro numero magico.
Tre come i punti che oggi abbiamo conquistato.

Dragan Travica è stato meraviglioso. Un capo. Un leader in campo e un grande giocatore. Non che dovesse dimostrarlo. Già sappiamo quanto questo ragazzo sia bravo. Quanto sia caparbio e tenace.
Ma una partita si vince in squadra.
Travica, Podrascanin, Zaytsev, Parodi, Kooy, Pajenk, Henno, Starovic, Lampariello.
I guerrieri entrati in campo.
Ma anche quelli che sono rimasti fuori hanno contribuito con ogni pallone che in passato hanno piazzato.
Stankovic, Monopoli, Tartaglione.

E l'uomo che non molla mai, il nostro capo, la nostra guida: Alberto Giuliani.

Grazie guerrieri.
Grazie dei punti, grazie dei sorrisi, grazie delle vittorie, grazie delle emozioni.
Grazie della pazienza e delle foto con voi.
Grazie di tutto.
Col cuore in mano, queste povere parole sono per voi.
Sperando di vedervi sempre così:

Sempre forza Lube!!!! 


Un piccolo ringraziamento: a mia sorella che mi ha accompagnato e sopportato (ma alla fine tifava anche lei con noi!!) a Maddalena (Piccole tifose crescono!) ma soprattutto.... 

A Luana, Miriam, Lorenza, Michela, Giorgia e Roberta.
Che erano con me con il cuore. 
Come ogni sera. 


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